lilly fazio,
il volto dell’ azienda

È il 1999 quando Lilly Ferro assume la direzione commerciale dell’azienda fondata settant’anni prima dai nonni del marito, Girolamo Fazio. Il suo ingresso è lo spartiacque (o forse – sarebbe proprio il caso di dire – “spartivini”) tra l’attività di viticoltura delle origini e l’ingresso nel mercato del marchio di famiglia.È il momento della piena maturità produttiva, frutto di una consapevolezza che si dispiega nell’arco di un settantennio e giunge oggi a compimento.

Munita di valigetta e di un variegato bagaglio linguistico, Lilly inizia a calcare i più importanti mercati internazionali tenendo alto il vessillo di Casa Vinicola Fazio. Dall’Europa agli Stati Uniti passando per la Cina e il Giappone, racconta l’Agro di Erice con dovizia di particolari con l’obiettivo – come è solita ripetere – “di far conoscere i miei vini attraverso il territorio e il mio territorio attraverso i vini”.

Il Castello Di Venere, il celeberrimo basolato del Borgo medievale e le bellezze paesaggistiche della DOC Erice si palesano dunque agli occhi degli ospiti che, una volta giunti nella tenuta di famiglia, visitano l’Agro e la città trovando riscontro delle storie e delle imprese mitologiche di Creusa o Proserpina che Lilly aveva loro raccontato.

Un territorio che va sempre più approfondito – dichiara la padrona di casa – attraverso un nuovo modello di hospitality che non sia esclusivamente legato alla cantina, ma ad un connubio armonioso e unico tra storia, cucina, tradizioni, archeologia e misticismo. Insomma, non dobbiamo inventarci nulla, dobbiamo soltanto impegnarci a raccontare ciò che già possediamo”.Vicepresidente di Assovini Sicilia e componente dell’associazione nazionale Le Donne del Vino, Lilly è fortemente convinta che – nel mondo del vino più che in altri settori – si sia riuscito a creare un ampio network al femminile.

Tra i vini a lei più cari il Calebianche, un Catarratto vinificato in purezza che le fa tornare alla memoria le serate estive trascorse all’insegna di tranquillità e relax nell’Isola di Marettimo.

Il suo ricordo più felice è invece legato al Petali, uno spumante, prodotto con metodo Charmat, bevuto per la prima volta poco dopo la nascita della sua prima figlia.

Sarà per questo che Lilly non riesce proprio a immaginare un futuro diverso dal suo presente, forse perché la sua vita è intrisa di ricordi, suggestioni e connessioni che poi – alla fine – si racchiudono tutti lì: in una nuova bottiglia da stappare e in un nuovo calice da degustare.